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Stefano Cagol: IN ART WE TRUST
Solo Project
In the frame of NEVERENDIG CINEMA
June 29,
2006, h 21
Galleria Civica di Arte
Contemporanea, Trento
Comunicato
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<>Per chi ci crede... ma anche
per chi non ci crede:
l'arte
contemporanea influenza
la società...
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Il progetto
di Stefano Cagol
"In Art we trust" (Nell'arte crediamo) è presentato come nuovo
atto del percorso di ricerca delle influenze contemporanee iniziato con
"Bird Flu" e in partenza per Tokyo a settembre.
L'intervento
si fonde in
un'inedita collaborazione/interazione con Agostino Carollo, anche lui
trentino,
musicista e Dee-Jay tra i più impegnati e quotati nel circuito
nazionale
ed internazionale.
Dall'inedita
collaborazione
tra Cagol e Carollo che si sono conosciuti lo scorso anno a Miami
Beach,
nasce questo progetto inteso a reinterpretare gli spazi espositivi
attraverso
le valenze simboliche delle immagini e dei suoni per sottolineare come
l'Arte - visiva e musicale - sia interprete e anticipatrice dei
cambiamenti
della società contemporanea e quindi anche dei fenomeni
delle
partecipazioni di massa, dei fenomeni di "culto": ad esempio il
culto
di oggetti come le bandiere in questi giorni di tifo sportivo e di
musiche
che diventano inni.
Cagol
mostra la corte
della Galleria Civica come una sorta di luogo di culto dell'Arte
ponendo
in una nicchia un simulacro riconoscibile, "patrono della
creatività
e di tutto quanto trova posto sotto il suo mantello".
Presenta poi
il video "In
the dark - in the light" che mette in atto una rappresentazione
mutevole
di un simbolo forte del nostro tempo, come in una vetrata antica che in
questo caso narra un'immagine in movimento. La bandiera americana,
già protagonista di altre opere di Cagol, appare in questo caso
come una presenza mistica, allo stesso tempo riconoscibile nel suo
aspetto,
ma resa manifesta anche nella sua essenza mutevole, divisa nella sua
fisicità
e nella sua interiorità che spesso si sdoppia e si stacca per
elevarsi.
Il suo continuo movimento innesca un processo ipnotico, quasi un
mantra.
All'immaginario del "Mito americano" si rifà del resto anche lo
stesso titolo, ricalcando la frase "In God we trust" stampata sulle
banconote
del Dollaro.
Protagonista
di queste pratiche
del culto dell'Arte è anche la musica, che proprio come la
creatività
visiva funge da interprete e anticipatrice della società e dei
suoi
fenomeni epocali. In questo caso l'interazione è con Agostino
Carollo,
vate di un'esperienza musicale vasta e complessa. Si tratta di una
musica
che parla della sua influenza, del rapporto di dipendenza da essa,
della
necessità di frequentare quotidianamente i suo templi
nell'opera
"To the club". Quanto un canto rituale, mentre racconta il proprio
tempo ipnotizza con la sua ritmicità continua.
Anche
l'assemblea del pubblico
sarà quindi protagonista di questo culto dell'Arte secondo
lo spirito che caratterizza la Galleria nel periodo estivo:
potrà
rispondere coralmente all'intervento audio/musicale di Ago Carollo,
ballando
in modo libero e mutevole proprio com'è la percezione mai
univoca
e prestabilita dei video di Cagol.
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