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MEDIOEVO PROSSIMO VENTURO
Curated
by Maurizio Sciaccaluga
Group
Show
Palazzo
Pretorio, Certaldo, Florence, Italy
May 29
to September 12 2004
Catalogue
available
Comunicato
stampa 23 luglio 2004:
Vandali
contro la bandiera americana sospesa nel pozzo
DOPO
CATTELAN, TAGLIATI I CAVI ALL'OPERA DI CAGOL
Chiamati
i sub per recuperare l'opera nell'acqua del pozzo
medievale
Una volta c'erano gli attentati a politici e uomini di potere
perché facevano paura con le loro idee, mentre ora ad agitare
sono le riflessioni delle opere d'arte appena escono dai confini dei
musei e si confrontano con tutti, divenendo momento di forte messa in
discussione del momento attuale.
A Milano qualche mese fa venne tagliato il cappio ai fantocci
impiccati di Maurizio Cattelan: fu uno spettatore, stanco di quella
scena, ma non della miriade di immagini sconvolgenti imposte dalla tv.
Poi qualche giorno fa a Certaldo un vandalo ha tranciato i cavi
dell'opera di un altro artista, di Stefano Cagol, facendola inabissare
nell'acqua sottostante.
"Vertical Transmutation" era un'immagine circolare
retroilluminata di una bandiera americana, sospesa nel pozzo del
Palazzo Pretorio del paesino medievale di Boccaccio vicino a Firenze
per la mostra "Medioevo prossimo venturo", la collettiva che ha
affrontato attraverso i lavori di una ventina di artisti contemporanei
(da Serrano a Spencer Tunick) i secoli bui della storia oggi tornati
pericolosamente attuali, come le guerre religiose, la segregazione
della donna, la tortura. Stefano Cagol ha narrato per similitudini la
storia dei moderni soldati di ventura, impegnati a portare ovunque nel
mondo gli stendardi e i guiderdoni, che oggi hanno preso le sembianze
di una bandiera a stelle e strisce che sventola sotto ogni
latitudine.
Alterati dalla vista della bandiera, i vandali hanno
innescato l'attentato: hanno tagliato con velocità il filo
elettrico d'alimentazione e staccato i cavi d'acciaio che sostenevano
l'opera di un metro di diametro, facendola cadere in acqua e
lasciandola affondare nelle profondità del pozzo. Si sono poi
accaniti contro le altre due installazioni video collocate nelle
prigioni del palazzo, tagliando i cavi della corrente: anche qui
protagonista dei video è la bandiera americana, moltiplicata su
più monitor mentre sventola a New York e mentre appare tra le
palme di Miami.
Per recuperare il pezzo affondato, essendo impossibile
svuotare il pozzo, sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco e il
Gruppo dei Sommozzatori di Firenze, che sono scesi a oltre 10 metri di
profondità esplorando gli abissi dell'antico pozzo e ritrovando
il singolare reperto. Per portare a galla il light box circolare
riempito d'acqua, hanno dovuto creare un'imbragatura e agganciarla ad
un pallone aerostatico, capace di sollevare l'opera e ridargli la luce
attraverso la stretta apertura del pozzo trecentesco.
<>Ora si sta cercando di ricollocare all'interno della mostra
(in corso fino a settembre) l'opera "Vertical Transmutation" di Stefano
Cagol, che indubbiamente ha colpito nel segno, riuscendo a suscitare
sentimenti contrastanti e sicuramente a far riflettere sul difficile
momento odierno.
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Intervista radio sull'accaduto
di Paola Rosà
28 Luglio 2004
Radio Dolomiti
MP3
file: 2.1 Mb
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Comunicato
stampa della mostra:
MEDIOEVO PROSSIMO VENTURO
a cura di Maurizio Sciaccaluga
Ventisette artisti a confronto con i secoli bui della
storia, oggi tornati pericolosamente attuali.
Il sentimento cantato dai poeti del Dolce Stil Novo e l'amore
carnale di Boccaccio. L'estasi mistica nei pinnacoli delle cattedrali
gotiche e la sfida diabolica dell'eresia. La potenza dei Signori,
affermata da fortezze e blasoni, e il sangue delle battaglie. È
per antonomasia il tempo dei contrasti, il Medioevo, buio e illuminato
dallo splendore della sua arte e letteratura. E la mostra Medioevo
Prossimo Venturo, gioca su questi contrasti e sulle analogie tra l'arte
di allora e quella di oggi.
All'interno di una fortezza medievale ottimamente conservata,
per decenni sede dei vicari del paese, si incontrano oggi ventisette
artisti diversi e lontani tra loro, e per provenienza e per ricerca
artistica. Pittura, scultura, fotografia, video e installazione, per un
totale di ottanta opere (circa) trovano posto nelle diverse alee del
palazzo (stanze, segrete, loggiato, cortili, bastioni). Una sequenza di
piccole personali, dove ai lavori è associato un momento della
storia medievale, di quella parte del nostro tempo etichettata come
"secolo buio". Secoli bui che non sono rimasti affatto alle spalle
della storia, ma che anzi sembrano essere il suo cammino più
attuale, la sua inevitabile vocazione. Il mondo ne è dentro fino
al collo. "Come definire altrimenti, se non medievali, lo scontro
contemporaneo tra le culture e le religioni, il genocidio d'interi
popoli, gli stermini di massa, il desiderio di annientare il nemico per
impadronirsi delle sue risorse/terre?", ci (si) domanda Maurizio
Sciaccaluga, curatore della mostra. "Tra ieri e oggi", continua, "le
similitudini, che forse potrebbero chiamarsi addirittura
sovrapposizioni, sono tante, davvero innumerevoli, e l'arte, con la
finta leggerezza che la contraddistingue, può descrivere ed
evocare il nuovo medioevo meglio di altri, esorcizzarlo con l'ironia,
raccontarlo con la metafora, edulcorarlo con la poesia".
Un tempo le conquiste esportavano armate, bandiere e cultura,
oggi (accanto a soldati e insegne) esportano McDondald's. Lo sa bene
Stefano Cagol, che narra per similitudini la storia dei moderni soldati
di ventura, impegnati a portare ovunque nel mondo gli stendardi e i
guiderdoni. Solo che oggi quegli stendardi con aquile, scale, torri e
castelli hanno preso le sembianze di una bandiera a stelle e strisce
che sventola sotto ogni latitudine. Protagonisti frontali dei mosaici
bizantini, santi e imperatori dominavano l'iconografia di un tempo, si
ergevano nelle volte di cattedrali e chiese, monasteri e palazzi. Oggi
non è cambiato niente, solo che al loro posto, ritratti da
Leonardo Pivi, sono arrivati attori, calciatori e veline. Anche se gli
acronimi delle nuove malattie sembrano dare un tocco d'impietosa
sofisticazione alla cosa, con l'Aids e la Sars è tornata la
peste, rappresentata in mostra dalle centinaia di corpi distesi di
Spencer Tunick. Così come l' eresia del nuovo medioevo è
affidata ai crocifissi immersi nell'urina o al papa bagnato di sangue
di Andres Serrano. Se al G8 di Genova ci sono i guelfi e i ghibellini,
pro e contro l'impero della globalizzazione, alle partite di calcio i
poliziotti antisommossa devono vestire come i cavalieri medievali,
armati e bardati di tutto punto per sopravvivere alle violenze del
torneo. Ci pensa Dania Zanotto, con le sue tuniche-armature fuori
scala. Medioevo è poi Cristianesimo, ordini monacali, papato,
scisma, antipapato. Se nei quadri di Guillermo Muñoz Vera fanno
capolino processioni che hanno un che di medievale, nelle opere di
Giovanni Manfredini c'è la doppia valenza della creazione, come
regalo e condanna, luce e buio, verità e oscurità. La
condanna è direttamente associata alla tentazione, al serpente,
rappresentato da James Brown con un'elegia che, chiamando in causa
pulsioni primordiali, sceglie (come Cecco Angiolieri secoli or sono) il
peccato. Ma il serpente ricorda più di ogni altra cosa la
condanna suprema alla vita, e in un momento come questo, in luoghi non
lontani da noi, il memento mori (portato sulla tela da Sergio Vidal e
Pablo Santibàñez Servat) non può abbandonare
nemmeno per un attimo la mente di chi crede. Medioevo è anche
incontro-scontro con l'Islam, il crocevia di conoscenze, la via della
seta, la battaglia religiosa contro gli infedeli, la lotta camuffata da
crociata per il controllo delle vie carovaniere. Oggi ce ne parlano,
ciascuno a suo modo, quattro rappresentanti dell'Oriente: Shirin
Neshat, Ali Hassoun, Hidetoshi Nagasawa e Medhat Shafik. Il Dolce Stil
Novo, simbolo del Medioevo, ritorna con le icone della bellezza di oggi
dipinte da Bernardo Torrens, Juan Bautista Nieto e Omar Galliani,
mentre il nuovo Decamerone assomiglia all'harem digitale creato da
Matteo Basilè. Il gotico nella sua accezione di buio, visioni
cupe, parte oscura intrisa di paganesimo e credenza popolare è
messo in scena dal cantore odierno dell'oscurità, Andrea Chiesi,
il Tim Burton della pittura italiana, e dallo stile nervoso e scattante
di Alessandro Papetti. Le nuove fortezze medievali sono interpretate da
Giacomo Costa, e i gargoyle del futuro (cloni di bambini) sono scolpiti
nel marmo da Michelangelo Galliani. E poi ancora. Antonio Riello ci
parla di torture contemporanee, Valerio Tedeschi mette in scena
l'azione dell'alchimista, Giuseppe Maraniello le catapulte di oggi, Wim
Delvoye gli scudi del terzo millennio e Giovanni Novaresio gli orrori
della caccia alle "streghe".
Certaldo (FI), Palazzo Pretorio
Dal 28 maggio al 12 settembre 2004
tutti i giorni, ore 10.00 - 19.00
Organizzata e promossa da: Comune di Certaldo
con il contributo di: Ente Cassa di Risparmio di Firenze,
Circondario Empolese Valdelsa
con il patrocinio di: Provincia di Firenze, Regione Toscana
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