> RIVER RUN
curated by Pier giovanni Castagnolli, Elena Volpato
Group Show
Chiostri di San Domenico, Reggio Emilia-Italy
Catalogue, 2001
p. 52-55
Essay by ELENA VOLPATO
Stefano Cagol: Empire & Spider, 2000, video and The Lake of Angels, 2000, video
Il dittico è una forma piuttosto insolita per pensare il paesaggio, ma c'è un gioco ottico che è appartenuto all'infanzia di molti, lo stereoscopio, che permette di vedere paesaggi tridimensionali attraverso un particolare dispositivo che legge due immagini identiche, una a fianco all'altra, a soddisfare la duplicità dello sguardo che nella distanza tra occhio e occhio organizza la profondità prospettica della nostra visione del mondo. Il dittico è la forma più tipica del lavoro di Cagol che muove dal ripensamento del doppio come accostamento di forme simili, ma non ripetute, né simmetriche. Si sono scelti due video dalla ispirazione molto simile per ribadire, se possibile, la struttura binaria del lavoro. In entrambi il dittico è composto da un'immagine panoramica su un edificio o monumento storico, di una città: l'Empire State Bilding di New York e la statua dell'angelo di Berlino; e da un'altra di carattere naturalistico, stretta sul particolare: un ragno tra le foglie di un albero e l'acqua trasparente di un lago. La differente natura delle immagini accostate e la loro differente dimensione temporale danno luogo ad una curiosa versione del gioco ottico dello stereoscopio. Lo sguardo mantenendo un'attenzione suddivisa e alternata tra i due quadri ricompone le immagini in una profondità prospettica che non è più semplicemente spaziale come per i due paesaggi identici accostati, ma è temporale e simbolica. Il panorama con l'Empire è una ripresa a telecamera fissa di alcuni minuti, accelerata in fase di montaggio e messa in loop, mentre nell'altra porzione di schermo il ragno si muove in tempo reale secondo il ritmo rallentato di tessitura delle sue architetture. Il riferimento fumettistico all' ambientazione paesaggistica tipica dell'Uomo ragno non fa che amplificare lo scarto di profondità alla visione anche sul piano di una lettura metaforica dell'immagine.
Più letterario ancora è l'accostamento di the Lake of Angels, dove la valenza simbolica del lago, l'inquadratura fissa sui suoi verdi fondali continuamente modulati alla luce dal lento movimento dell'acqua, si accentua a confronto con l'altezza sperduta dell'angelo che la telecamera raggiunge gradualmente e lentamente attraverso un mosso avvicinamento che percorre lo spazio di strada che lo unisce in prospettiva alla Porta di Brandeburgo. La percezione della durata temporale si intensifica nella vicinanza di due tempi dissimili. Da un lato c'è la profondità storica, data da un tempo in progressione composto di successivi avvenimenti, dall'altro la profondità fisica e simbolica del dato naturale chiuso in una durata che non ha a che fare con il tempo storico, esteso tutto attorno, nell'aria, ma incapace di oltrepassare l'increspatura dell'acqua.
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